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Guatemala, il Presidente Jimmy Morales corrotto e ladro?

In 3 sorsi – Il Parlamento conferma l’immunitĂ  a Morales. Figurava nelle indagini portate avanti dalla Commissione internazionale contro l’impunitĂ  in Guatemala (CICIG), riguardo alcuni finanziamenti illeciti. La sua carriera è salva, ma la sua immagine politica è ormai rovinata

1. MORALES, L’ANTISLOGAN – “NĂ© corrotto, nĂ© ladro“. Era così che si presentava Morales durante la sua campagna elettorale nel 2015, quando aveva dato massima prioritĂ  alla lotta alla corruzione, come affermato da lui stesso all’indomani della vittoria – «Ho ricevuto un mandato da voi, e quel mandato è combattere la corruzione che sta consumando il Guatemala». Per la prima volta dalla dittatura militare, il popolo guatemalteco aveva deciso di voltare pagina, dicendo no ai politici corrotti con cui aveva avuto a che fare fino a quel momento (fra cui la sfidante di Morales alle presidenziali, Sandra Torres, moglie del Presidente socialdemocratico Alvaro Colom Caballeros). A due anni di distanza invece, il Guatemala naviga ancora nelle stesse acque, nonostante promesse e speranze passate.

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Fig.1 – Un’immagine recente del presidente del Guatemala, Jimmy Morales

2. IMMUNITA’ A MORALES, LA MOSSA DEL PARLAMENTO – Che il Parlamento confermasse l’immunitĂ  al Presidente poteva essere prevedibile. Numerosi infatti sono i politici e i ministri che potrebbero risultare implicati se le indagini proseguissero piĂą a fondo. A confermare queste ipotesi, dopo pochi giorni sono arrivate le dimissioni di diversi Ministri, fra cui il Ministro dell’Interno e il Ministro dell’Economia. Le prima accuse di corruzione risalgono all’inizio dell’anno e riguardavano solo il figlio e uno dei fratelli di Morales. Poi le indagini si sono estese al suo stesso partito, questionando la provenienza di circa 800 mila dollari che Morales aveva ricevuto in qualitĂ  di Segretario Generale del Fronte di Convergenza Nazionale, il partito conservatore che guidò dal 2015 al 2016. Per fare luce sulla faccenda, il presidente della CICIG Iván Velásquez ha dunque chiesto al Parlamento di rimuovere l’immunitĂ  di Morales. Due giorni dopo, il capo di Stato ha dichiarato Velásquez ‘persona non grata‘. La Corte Costituzionale ha comunque invalidato questa decisione permettendo a Velásquez di continuare le sue indagini, seppur non potendo piĂą indagare direttamente sulla persona del Presidente.

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Fig.2 – Immagini delle proteste popolari in Guatemala, lo scorso mese di agosto

3. PROTESTE E ANDAMENTO ECONOMICO – A fine Agosto ecco arrivare le prime manifestazioni in piazza. La portata non è la stessa di quella del 2015, anzi sembra un clima rilassato e di festa ma è comunque un primo segnale che la popolazione non starĂ  semplicemente a guardare. D’altra parte il Parlamento sembra essere intenzionato ad  auto – assolversi. Nelle scorse settimane, infatti, sono state infatti approvate alcune modifiche al codice penale che escluderebbero i partiti politici dalle indagini, addossando tutta la colpa ai contabili responsabili dei finanziamenti in periodo elettorale. Inoltre, grazie alle nuove modifiche approvate, qualunque accusa di frode potrĂ  essere sanzionata con una multa, in sostituzione delle tradizionali pene detentive. La Corte Costituzionale ha per ora bloccato questa modifica e la popolazione ha indetto uno sciopero generale con l’obiettivo di paralizzare il Paese. I disordini relativi al caso corruzione si sommano con le difficoltĂ  che l’antico stato della civiltĂ  Maya (ancora oggi maggioritaria nella popolazione) sta avendo con il confinante Messico, porta d’ingresso privilegiata per El Dorado, gli Stati Uniti. L’economia rimane ancora basata sul settore primario (caffè, soprattutto). Con l’avvento di Morale s in molti avevo pensato che avrebbe portato quella stabilitĂ  necessaria a distribuire la popolazione in tutto il paese (un terzo è ancora disabitato) e a migliorare l’industria estrattiva, grazie al fatto che il sottosuolo è ricco di piombo, zinco e nichel e non manca il petrolio.

Claudia Patricolo

[box type=”shadow” align=”aligncenter” class=”” width=””]Un chicco in più 

Per conoscere la recente storia politica del Guatemala potete leggere questo articolo del 2015 di un blog molto quotato nel paese centro americano.  [/box]

Foto di copertina di hrvargas Licenza: Attribution License

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Claudia Patricolo
Claudia Patricolo

Romana per caso, vivo e studio da sempre nella Capitale. Classe 1991, sono laureata in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali presso l’UniversitĂ  degli Studi di Roma “La Sapienza” e attualmente specializzanda in Giornalismo ed Editoria all’UniversitĂ  di “Tor Vergata”. Da sempre interessata a tematiche internazionali, ho lavorato in diverse redazioni a Roma fino ad arrivare a Parigi dove ho svolto uno stage presso “Le Monde”. Innamorata del Sudamerica, dove ho vissuto per un periodo, non perdo occasione di partecipare e scrivere di questa meravigliosa parte del mondo che è l’America Latina.

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