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Smart Cities: alla scoperta delle città più innovative del pianeta

Smart Cities: perché è importante e cosa significa creare una città intelligente? Quali sono le più innovative del mondo? Scopritelo nella nostra nuova serie.

I TREND DEMOGRAFICI IN ATTO

Entro il 2050 la Terra sarà abitata da circa 9,7 miliardi di persone, di cui, stando alle stime delle Nazioni Unite, il 68% sceglierà di vivere in aree urbane. Si delinea così uno scenario nel quale le zone rurali, soprattutto quelle asiatiche e africane, abitate oggi da circa la metà della popolazione dei due continenti, si svuoteranno, mentre le città e le metropoli diventeranno delle cosiddette Mega-Cities, agglomerati urbani che contano più di 10 milioni di abitanti, come ad esempio Tokyo o Nuova Delhi, dove oggi vivono rispettivamente 37 e 29 milioni di persone. Davanti a numeri così impressionanti, e consapevoli del fatto che la sostenibilità del pianeta e la scarsità delle risorse costituiscono un forte motivo di preoccupazione per i Governi di tutto il mondo, diventa fondamentale chiedersi quale sia il modo più smart per gestire le grandi metropoli del XXI secolo, e come ogni città possa contribuire al superamento delle sfide che l’umanità si trova oggi ad affrontare.

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Fig. 1 – Tokyo è una delle città più “smart” e “hi-tech” del pianeta

Per questo, il Caffè Geopolitico lancia la serie Smart Cities: alla scoperta delle città più innovative del pianeta, un tour che attraverso diverse tappe propone un viaggio in giro per il mondo per vedere da vicino quali sono le città più innovative del panorama internazionale e cosa le rende davvero “intelligenti”. Sulla base dell’indice Cities in Motion realizzato dalla IESE Business School, la scuola per MBA e Executive Programs numero 1 a livello mondiale nella classifica stilata dal Financial Times, sono state scelte le tappe principali di questo viaggio, che partendo da Barcellona toccherà ogni continente, da Helsinki nell’Europa del Nord ai giganti asiatici Hong Kong e Tokyo, passando per Buenos Aires, la città più smart del Sud America. Se da un lato queste rappresentano le realtà emergenti più innovative del momento, i primi posti della classifica sono occupati in modo stabile da Londra, Parigi e New York, punti di riferimento delle economie più avanzate.

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Fig. 2 – Tesla è una delle aziende che sta sperimentando le auto a guida autonoma e che mira a diventare leader in questo nuovo mercato

COSA SI INTENDE PER SMART CITY

Ma cosa significa essere una Smart City? Viene subito da pensare alle infrastrutture tecnologiche e alle innovazioni digitali di cui le città si stanno oggi dotando, dalla connettività wireless aperta in ogni luogo pubblico, alla rete 5G, la nuova frontiera del 2019 che consente di sfruttare pienamente le potenzialità dell’Internet of Things, fino alla progettazione di reti stradali pensate per le auto a guida autonoma. Se da un lato il binomio Smart City-innovazione tecnologica risulta vincente, dall’altro esistono numerose dimensioni di rilievo che fanno sì che la Città Intelligente non sia soltanto un luogo fisico sempre più connesso e digitale, ma un ecosistema dinamico e proattivo in cui pubblico, privati e cittadini contribuiscono in modo sinergico al raggiungimento di un progresso continuo. I Governi delle città si trovano perciò oggi ad affrontare problematiche che nel corso della storia non sono emerse in modo così netto, in particolare riguardo a temi come la gestione efficiente delle risorse, che implica la capacità di incentivare il tessuto industriale a utilizzare fonti di energie rinnovabili e sostenibili, oppure la capacità di ripensare il concetto di mobilità e trasporti urbani, tenuto conto del forte impatto che il car sharing sta avendo sulle città e prevendendo il grande cambiamento al quale si va incontro con l’avvento delle auto a guida autonoma. L’urban planning è sicuramente un altro tema che merita particolare attenzione, in quanto indispensabile per trovare un equilibrio tra spazi pubblici che favoriscano l’incontro tra le persone, spazi verdi e soluzioni abitative efficienti e che possano garantire un buon livello di vivibilità in aree geografiche limitate e densamente popolate. Saper proporre soluzioni vincenti a questo tipo di problemi significa riuscire a creare le basi che facilitano la nascita di un network, che a sua volta favorisce lo spirito imprenditoriale delle persone e permette a ognuno di dare il proprio contributo. Così facendo la Smart City diventa il punto di incontro tra aziende, startup, Istituzioni, accademia, venture capital e acceleratori, un luogo in cui viene resa possibile la continua nascita di iniziative e attività per il miglioramento della vita di tutti.

Chiara Bellucci

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Chiara Bellucci
Chiara Bellucci

Nata nel 1993 in un tranquillo paese tra i colli marchigiani, dopo essermi dedicata agli studi classici, ho cambiato nettamente rotta virando sulle scienze economiche. Ho ottenuto una laurea triennale presso l’Università Luigi Bocconi in Economia e Scienze Sociali e ho poi proseguito la mia avventura alla Barcelona Graduate School of Economics conseguendo un MSc in International Trade, Finance and Development. Mi sono sempre più appassionata ai temi dell’economia internazionale, della macroeconomia e della politica monetaria, che mi hanno spinto a collaborare con il Caffè Geopolitico. Mentre inseguo il mio sogno di diventare una ricercatrice economica, non mi dimentico mai di ritagliare ogni giorno un po’ di tempo da dedicare alle persone che amo e alla lettura dei grandi classici, una mia grande passione, magari gustando un buon caffè!

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