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Cooperazione scientifica e food safety in Europa – I parte

Per garantire la salute dei consumatori in materia di sicurezza alimentare non basta avere una solida struttura organizzativa. Diventa necessario collaborare con altre agenzie del settore ed intessere proficue relazioni politiche con gli altri Stati membri. Solo attraverso lo scambio di informazioni si può pensare di raggiungere risultati ambiziosi coma la food safety e la tutela della salute pubblica. 

Fig. 1 – Sede dell’EFSA, Parma

COOPERAZIONE AI SENSI DELL’ART. 36 – L’Autorità europea per la sicurezza alimentare rappresenta l’istituzione europea   più  importante per quanto concerne la sicurezza di alimenti e mangimi. Sin dalla sua istituzione, nell’anno 2002, il Consiglio di  amministrazione dell’EFSA ha caldeggiato un aumento della cooperazione e del lavoro di rete tra sé e le sue controparti negli Stati membri. L’obiettivo è quello di mobilitare le risorse  scientifiche a livello pan-europeo al fine di soddisfare gli alti standard di qualità e sicurezza alimentare che l’EFSA e, soprattutto, l’Europa, devono garantire ai propri cittadini. In tal modo, l’Agenzia agisce a stretto contatto con i suoi partner e le parti interessate nel processo di valutazione del rischio. In particolare, è l’articolo 36 del Regolamento (CE) n. 178/2002 (l’atto istitutivo dell’EFSA) a gettare le basi per la collaborazione in rete con e tra le organizzazioni degli Stati membri che operano nei settori di competenza dell’Autorità. Il Regolamento (CE) n. 2230/2004, invece, spiega le modalità di applicazione delle forme di collaborazione di cui all’art. 36. In base alle specifiche della legislazione vigente, il Consiglio di amministrazione dell’EFSA ha costituito e aggiorna periodicamente l’elenco di organizzazioni competenti che possono assistere l’Autorità nell’adempimento dei suoi compiti. La collaborazione in rete con tali organizzazioni agevola il coordinamento delle attività, lo scambio di informazioni, l’elaborazione e l’esecuzione di progetti scientifici comuni, nonché la condivisione di competenze specifiche e migliori prassi nei settori di competenza dell’Autorità.

PROGETTI DI COOPERAZIONE – Tra i partner dell’EFSA figurano istituzioni con cui l’Autorità è giuridicamente tenuta a collaborare ai sensi della legislazione UE precedentemente specificata. Tra di essi vi sono i gestori del rischio che operano all’interno della Commissione europea, del Parlamento europeo e negli Stati membri, nonché gruppi di parti interessate e singoli individui o associazioni che ritengono di poter contribuire al lavoro dell’Autorità. Possono essere invitati a partecipare agli incontri dell’EFSA anche i rappresentanti di altri organismi extraeuropei, se in possesso di esperienza specifica nel campo. Le reti sono presiedute e gestite dall’unità EFSA di competenza. Il loro obiettivo è agevolare la cooperazione scientifica nei settori che rientrano nel mandato dell’Agenzia attraverso lo scambio di informazioni, lo sviluppo, l’attuazione e il coordinamento di progetti comuni. L’Autorità parmense non collabora direttamente con altre agenzie extraeuropee: ad esempio, l’EFSA non intrattiene dei rapporti di lavoro diretti con la U.S. Food and Drug Administration (FDA). Da qui nasce la disputa tra gli esperti di settore a causa dell’accordo che potrebbe venir siglato tra Europa e Stati Uniti (TTIP). Facile comprendere, dunque, come la food safety sia materia anche politica: l’andamento delle relazioni internazionali può certamente essere un indicatore anche in caso di richiesta di autorizzazione di nuovi alimenti e può divenire strumento per l’istituzione di barriere non tariffarie all’accesso. C’è stata una lunga battaglia tra Italia e Stati Uniti per l’export nostrano di prosciutto cotto, contenente quantità di polifosfati giudicate in un primo momento eccessive. E non più tardi di tre anni fa, al culmine della propria crisi monetaria, l’Argentina della Kirchner vietò, improvvisamente, l’import di prosciutti crudi italiani per favorire quelli locali e agevolare, così, la produzione nazionale.

Fig. 2 – Genetica e farmaci anabolizzanti favoriscono rese produttive incredibili

FORME DI COLLABORAZIONE INTERNAZIONALE – Per attuare dei progetti di collaborazione l’EFSA impiega una piattaforma consultiva che consente di riunire le organizzazioni delle parti interessate di tutta l’UE che operano in settori collegati alla filiera alimentare. L’EFSA sovvenziona anche dei progetti scientifici mediante contributi finanziari e appalti pubblici.
Un’ulteriore forma di collaborazione è rappresentata dal Foro consultivo, un’assemblea che riunisce le autorità nazionali per la sicurezza alimentare di tutti i 28 Stati membri dell’UE, dell’Islanda e della Norvegia. Previa consultazione con il Foro consultivo e con il Comitato scientifico è possibile creare gruppi di lavoro e reti per la realizzazione di progetti di cooperazione scientifica (ESCO) incentrati su questioni relative alla sicurezza di alimenti e mangimi che siano di interesse sia per l’EFSA sia per gli Stati membri. Il Gruppo direttivo sulla cooperazione ne controlla i progressi. I partecipanti ai progetti ESCO comprendono esperti nazionali proposti dagli Stati membri attraverso il Foro consultivo, membri dei gruppi di esperti o del Comitato scientifico e personale scientifico dell’EFSA. Il risultato finale di tali progetti si concretizza in una relazione indirizzata al Direttore esecutivo dell’EFSA, che può decidere di portarla a conoscenza dei gruppi di esperti dell’EFSA e del Comitato scientifico per informazione o per considerazione. I progetti ESCO non mirano all’emanazione di alcun parere scientifico che rimane compito dei gruppi di esperti e del Comitato scientifico.

Fig. 3 – Preparazione di una riunione del foro consultivo dell’EFSA

I PUNTI FOCALI – I cosiddetti punti focali fungono da interfaccia tra l’EFSA e le autorità nazionali per la sicurezza alimentare, gli istituti di ricerca, i consumatori e altre parti interessate. La rete dei punti focali è costituita, oltre che dai membri del Foro consultivo, anche da alcuni osservatori in rappresentanza della Svizzera e dei (potenziali) Paesi candidati all’ingresso nell’Unione europea. I punti focali assistono in diversi modi i rispettivi membri del Foro consultivo nella realizzazione pratica di attività di rete e di cooperazione scientifica, attraverso:

  • Scambio di informazioni scientifiche tra le autorità nazionali e l’EFSA, ad esempio mediante la Piattaforma di scambio delle informazioni (IEP);
  • Assistenza agli organismi competenti di cui all’art. 36 del regolamento istitutivo dell’EFSA;
  • Promozione della banca dati di esperti e cooperazione a livello nazionale;
  • Accrescimento della visibilità scientifica dell’EFSA e ampliamento della sfera dei destinatari delle sue attività negli Stati membri.

L’istituzione della rete dei punti focali ha avuto inizio con la firma della dichiarazione d’intenti da parte dei membri del Foro consultivo ed è stata convalidata con la Strategia per la cooperazione e il collegamento in rete dal Consiglio di amministrazione dell’EFSA. L’EFSA e i punti focali si riuniscono periodicamente, di solito tre volte l’anno. Le riunioni sono presiedute dall’EFSA stessa. I punti focali informano periodicamente l’Agenzia in merito alle loro attività e i loro riscontri vengono sintetizzati in una relazione annuale dei punti focali.

Luca Bellomo

 

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Un chicco in più

Grazie a EXPO Milano le tematiche inerenti alla food safety sono al centro del dibattito internazionale nel settore dell’agro-alimentare. Per approfondimenti si consiglia la lettura del libro: “Le provocazioni di EXPO”.[/box]

 

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Luca Bellomo
Luca Bellomo

Classe 1989, sono un agronomo laureatosi alla Facoltà di Medicina Veterinaria all’Università di Udine. Ho viaggiato molto all’estero per motivi di studio o di ricerca. Al momento svolgo, un tirocinio di lavoro all’Autorità Europea sulla Sicurezza Alimentare (EFSA), dopodiché affronterò un anno di studi al College of Europe di Bruges su tematiche di Politica Europea. Con il “Caffè Geopolitico” cercherò di approfondire questioni legate alla Food Safety&Food Security così come argomenti di politica agraria e ambientale.

 

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